venerdì 14 novembre 2014

"Maddechè?" Come asfaltare le proprie opinioni

Finalmente qualcosa spezza la monotonia dei pezzettini di redazione basati sui lanci di agenzia: Vivavoce, ora il mio mondo musicale è cambiato, Piovani che evita la retorica, due battute sulla politica, insomma.. una noia.
E invece il Fatto Quotidiano ci regala una supposta critica veramente feroce, un attacco violento, un colpo secco e improvviso sotto la cintura. Il contenuto è irriferibile, lo trovate qui. Avendolo letto (in parte, in fondo è proprio impossibile arrivare, data la prosa da vero sesto grado), non possiamo evitare di segnalare alcune circostanze.
Sono fatti, evidenze oggettive, le nostre opinioni qui non c'entrano nulla. 

1. Il blog ricaverà molta visibilità da questo attacco a De Gregori
E' una constatazione oggettiva, indiscutibile. Solo una sparata così può guadagnare ad un blog tipo www.carneade.com qualche migliaio di visite. Per una rubrica poco frequentata (eufemismo), manna dal cielo. 

2. Non c'è alcuna argomentazione dei giudizi esposti
Non c'è nessuna critica, non si entra nel merito di melodie, armonie, testi, metafore, sineddoche (maddechè? do che?). I giudizi vengono solo sparati, mai argomentati. "Canzoni d'amore" è bello, quelli dopo sono brutti. Perchè? Perchè lo dice lui. Se questa è critica..

3. Il pezzo autodemolisce completamente l'analisi, la invalida, la annienta, la asfalta
Qual è il punto di partenza di questa filippica, la chiave interpretativa, l'angolazione da cui tutto viene visto? Il parallelo tra la carriera del cantautore e la vita dell'ascoltatore. Ma dai.. ma ai tempi di "Rimmel" eravamo tutti giovani. E spensierati. E pieni di attese, di speranze. Poi le cose sono andate come sono andate.. e adesso, il giorno che uno ha ascoltato "Sulla strada" per la prima volta, magari aveva per la testa il mutuo da pagare, le liti con la ex-moglie, il rendimento scolastico insoddisfacente dei figli, il contratto precario che probabilmente non sarebbe stato rinnovato.
E non ti è piaciuto, certo.
Ma De Gregori che colpa ne ha?

mercoledì 5 novembre 2014

La donna cannone in radio dal 7 novembre

È un periodo impegnatissimo per Francesco De Gregori, il cantautore romano classe 1951 che, grazie a una carriera lunga quarant’anni, è uno degli artisti più apprezzati del panorama musicale italiano.
Uscirà lunedì 10 novembre il nuovo disco Vivavoce per Caravan/Sony Music, un doppio album disponibile già in pre-order su iTunes e Amazon, con all’interno 28 pezzi storici del cantautore tra cui: Generale, Titanic, Viva l’italia, vai in Africa Celestino e Buonanotte fiorellino, tutti in una chiave diversa rispetto a come li conosciamo, completamente rivisitati per l’occasione. In più una vera chicca: Il Futuro, il brano che apre il secondo disco, è una cover di The Future di Leonard Cohen.
Vivavoce sarà disponibile in una versione standard doppio cd e in una versione deluxe limitata e numerata da veri intenditori, dove al doppio cd si aggiungono 4 vinili e un booklet. All’interno del nuovo lavoro di De Gregori anche Alice, il duetto con Luciano Ligabue, già in radio dal 12 settembre. Non poteva di certo mancare La donna cannone, il brano del 1983 che De Gregori ha scelto come secondo singolo: arriverà infatti in radio venerdì 7 novembre (..)
[http://velvetmusic.it/2014/11/04/de-gregori-il-nuovo-album-e-vivavoce]

domenica 13 aprile 2014

Lavori in corso (2)

Le storie di ieri è una canzone scritta da Francesco De Gregori e registrata per la prima volta nel 1974, durante sessioni di registrazione dell'album Francesco De Gregori, ma scartata dall'incisione finale dell'LP. Trovò posto l'anno successivo nell'album Volume VIII di Fabrizio De André e, in seguito, nell'album Rimmel.

lunedì 17 marzo 2014

Siamo troppo avanti

Un clamoroso esperimento di crowdbooking, siamo decisamente troppo avanti. Pertecipate numerosi, scriveteci a "mbox171(chiocciola)gmail.com"

lunedì 24 febbraio 2014

Lavori in corso
















In un cantiere aperto la sicurezza è la prima cosa. Se vi va di entrare a dare un'occhiata, non tralasciate le opportune precauzioni.
Soprattutto i tappi per le orecchie.


giovedì 20 febbraio 2014

L'agnello di Dio

di F. De Gregori
 
Ecco l'agnello di Dio, chi toglie i peccati del mondo.
Disse la ragazza slava, venuta allo sprofondo
Disse la ragazza africana sul Raccordo Anulare.
Ecco l'agnello di Dio, che viene a pascolare
[ e scende dall'automobile, per contrattare. ]
Ecco l'agnello di Dio, Venuto a pascolare
Ecco l'agnello di Dio  

Ecco l'agnello di Dio, all'uscita della scuola.
Ha gli occhi come due monete, il sorriso come una tagliola.
Ti dice che cosa ti costa, ti dice che cosa ti piace.
Prima ancora della tua risposta ti da un segno di pace
[ e intanto due poliziotti fanno finta di vedere.]
Ecco l'agnello di Dio
Padrone del mestiere
Ecco l'agnello di Dio
Signore del quartiere

Oh,  aiutami a fare come si può,
prenditi tutto quello che ho.
Insegnami le cose che ancora non so, non so
E dimmi quante maschere avrai
Regalami I trucchi che fai
E insegnami ad andare dovunque sarai sarò
E dimmi quante maschere avrò.

Ecco l'agnello di Dio, vestito da soldato.
Con le gambe fracassate, col naso insanguinato.
Si nasconde dentro la terra,
tra le mani ha la testa di un uomo.
Ecco l'agnello di Dio, venuto a chiedere perdono.
 [ Che Si ferma ad annusare il vento,
ma nel vento sente odore di piombo ]
Ecco l'agnello di Dio
Signore in cima al mondo
Ecco l'agnello di Dio
Seduto in cima al mondo

Percosso e benedetto, ai piedi di una montagna.
Chiuso dentro una prigione, braccato per la campagna.
Nascosto dentro a un treno, legato sopra un altare.
Ecco l'agnello di Dio, che nessuno lo può salvare.
[ perduto e benedetto, che nessuno lo può trovare ]
Ecco l'agnello di Dio, senza un posto dove stare.
Ecco l'agnello di Dio, senza niente da mangiare.
Ecco l'agnello di Dio, senza un posto dove stare.
Ecco l'agnello di Dio, senza un posto dove andare.

Oh, aiutami a andare dove si può
prenditi tutto quello che ho.
Insegnami le cose che ancora non so, non so
E dimmi quante maschere avrai
Regalami I trucchi che fai
E insegnami ad andare dovunque sarai sarò
E dimmi quante maschere avrò.
se mi riconoscerai.
Dovunque sarò, sarai

martedì 21 gennaio 2014

La prima campanella

Fine delle vacanze. La pausa, benefica e salutare, è finita. C'è un aria da primo giorno di scuola. Si ricomincia, belli carichi e freschi: l'astuccio nuovo, le penne, i libri, i fogli bianchi dei quaderni. E' tutto ancora da scrivere, tutto da fare.

Si torna in sala prove, finalmente. Forza ragazzi.

venerdì 17 gennaio 2014

Stella stellina


Nata sono nata nell'Africa d'Italia,
in qualche posto e in qualche modo sono pure cresciuta.
Non c'erano chitarre ai miei tempi,
non c'erano chitarre da suonare
ma fili d'erba quanti ne volevi tu da strappare e poi soffiare.
E sì la notte, ti potevi fidanzare con la luce dei treni che fischiavano lontano.

Probabilmente cominciò con la corriera o con la ferrovia,
un uomo chiuse lo sportello e la campagna volò via.
Avevi unghie laccate sopra mani da contadina
e due orecchini di corallo di quand'eri ragazzina.
E ti leggevi i libri che parlavono solo d'amore
e poi chissà che altro avevi dentro al cuore.

E un anno passa e un anno vola,
un anno cambia faccia
e una città che muore,
che protegge e che minaccia.
E' un uomo con il cappello che ti accompagna alla fermata
e tu che prendi la sua mano e pensi adesso si che sono innamorata.
E non importa niente se capisci che non era vero,
c'è sempre tempo per un'altra mano e per un sogno ancora intero.

Prendila come viene, prendila come vuoi,
non t'impicciare più della tua vita che non sono affari tuoi.
Prendila come viene, prendila come va,
stella stellina, stella cadente, stella, stella.

di Francesco de Gregori. Edizioni: RCA, Serraglio